BRINDISI – Si rinsalda il sodalizio tra le sezioni provinciali di Confesercenti e Confindustria, questa volta unite contro il pagamento delle imposte Siae sulla musica d’ambiente. Dopo aver sottoscritto a gennaio scorso il documento condiviso per il rilancio del settore dello spettacolo dal vivo, le due divisioni provinciali entrano nel merito di un’altra questione che riguarda da vicino le categorie di lavoratori tutelate.

Negozianti, ristoratori, albergatori e più in generale i titolari di strutture pubbliche e ricettive potranno rinnovare l’abbonamento annuale Siae sulla diffusione di musica d’ambiente entro il termine prorogato al prossimo 30 giugno, beneficiando di una riduzione forfettaria del 32.5%, come accaduto per lo scorso anno.

«Anziché beneficiare della riduzione forfettaria – spiegano Michele Piccirillo, Presidente di Confesercenti Brindisi e Gabriele Menotti Lippolis, Presidente di Confindustria Brindisi – commercianti, ristoratori e albergatori potranno chiedere che il calcolo dell’imposta venga effettuato sui giorni di apertura. Entrambe le soluzioni, però, sono secondo noi assolutamente ingiuste e per giunta riguardano anche i titolari di attività come palestre, piscine, scuole di danza e di ginnastica, circoli ricreativi, teatri e sale da gioco, attività chiuse da oltre un anno.

Sarebbe più giusto, a questo punto, che l’imposta per il diritto d’autore sulla musica d’ambiente fosse calcolata in base ai guadagni reali delle attività coinvolte che, come sappiamo, sono in caduta libera ormai da troppo tempo a causa delle restrizioni adottate per contenere il rischio di contagio su tutto il territorio nazionale. Alla richiesta di ristori puntuali a sostegno delle categorie più colpite, si aggiunge adesso la richiesta di revocare alcune imposte, partendo proprio da quelle della Siae. Lo Stato aiuti concretamente le categorie in sofferenza – concludono Piccirillo e Lippolis – attraverso iniziative volte a sostenerne l’economia, non attraverso simboliche riduzioni che rendono ancora più mortificante la quotidianità delle tante realtà in crisi».

You may also like

Lascia un commento